Teatro per ragazzi e adulti La locandiera

Tratto da Carlo Goldoni
Uno spettacolo in cui generi e strumenti teatrali si innestano gli uni sugli altri in un’atmosfera scanzonata e dichiaratamente “teatrale”, dal ritmo serrato e nel segno di una intensa fisicità.
Descrizione Produzione

La Locandiera di Minima Teatro è uno spettacolo in cui generi e strumenti teatrali si innestano gli uni sugli altri in un’atmosfera scanzonata e dichiaratamente “teatrale”, dal ritmo serrato e nel segno di una intensa fisicità.
A fare da scenografia è un piccolo palco che ricorda quello della vecchia commedia dell’arte, mentre due microfoni ad asta danno voce amplificata a pensieri e momenti da rammentare, come gli stessi commenti dell’autore alla pièce, o gli “a parte” che Mirandolina e il Cavaliere sviluppano all’interno delle loro scene in un dialogo a tre col pubblico.
Il concetto da cui siamo partiti nella realizzazione di questo spettacolo è quello di una compagnia di attori che allestisce il tutto con i mezzi che ha a disposizione, dispiegando il “carrozzone” della propria attrezzeria, come si trovasse catapultato in una piazza settecentesca, dove i ruoli sono definiti, ma vengono sfumati nella voglia di “giocare il testo”, rimanendo comunque nel rispetto della parola e della dialettica Goldoniana.

La ritmica è serrata, i costumi accennati da segni evidenti, ma non ricostruiti fedelmente nel periodo storico, così come per le musiche che spaziano dalla contemporaneità alla lirica.
Questo è lo spirito che abbiamo voluto mantenere dell’opera goldoniana, un incontro-scontro di elementi scanzonati, che regalano tuttavia un’idea chiara per segni e suggestioni del periodo storico e lasciano che a trionfare sopra ogni cosa siano le relazioni tra i personaggi, ingabbiati come pazzi in una giostra colorata e vivace, che porta a un finale invero amaro e dal retrogusto intenso.
Non solo una commedia dunque, ma anche un tentativo di andare ad illuminare quelle zone d’ombra che nel testo sono presenti e spesso vengono alleggerite oltremodo. La storia è quella del pregiudizio, del ruolo della donna come di qualcosa da vagheggiare ma mai di fatto reale, e che invece, in questa commedia, assume il ruolo di una protagonista moderna, disinibita, ardita perfino, e non alla pari ma superiore agli uomini, che la vorrebbero solo come “moglie”, “sposa”,“oggetto sessuale”, “elemento poetico”.

Scenografia: Fabio Boverio, Enrico Ferrari e Patrizia Maroli
Costumi: Francesca Biffi
Tecnica e disegno luci: Davide Rustioni
Produzione: Minima Teatro

Cast: Andrea Boghi, Francesca Faccin, Alessandra Farina, Enrico Ferrari, Patrizia Maroli, Stefano Paolini, Elena Zanardini
Durata: 110 min con intervallo ed eventuale discussione con attori e regista
Regia di: Fabio Boverio

Esigenze Tecniche
Lo spettacolo è adattabile a teatri, palestre e spazi consoni a ospitare uno spettacolo. • Richiede uno spazio di 8m x 6m. • Montaggio e smontaggio 2 ore

Perché scegliere questo spettacolo

Produzione Minima Teatro

  • Per vedere un classico senza tempo divertente, dal ritmo sostenuto, folle e dinamico.
  • Come ausilio teatrale-didattico agli insegnanti per affrontare alcuni nodi tematici del '700 che, grazie ad una realizzazione non solo e semplicemente ironica, permette di focalizzarsi anche sul messaggio più profondo dell'autore.
  • Per una messa in scena dinamica, veloce, dal taglio cinematografico che riporta il teatro dei grandi autori alla contemporaneità comunicativa dei giovani senza volgarità e turpiloquio.

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